3' grezzi Ep. 11 Fare cose nuove

14 gen 2021 · 3 min.
3' grezzi Ep. 11 Fare cose nuove
Descrizione

Mettersi a fare cose nuove fa bene a qualsiasi età, ancora di più dopo i 50 anni. Oggi parlo della cosa nuova che ho iniziato a fare un mese fa....

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Mettersi a fare cose nuove fa bene a qualsiasi età, ancora di più dopo i 50 anni. Oggi parlo della cosa nuova che ho iniziato a fare un mese fa. O perlomeno ci provo, prima che scadano i miei tre minuti senza copione e senza postproduzione.

TRASCRIZIONE
La notte scorsa mi sono svegliata verso le quattro. No, non per andare a correre in spiaggia ma... Boh, mi sono svegliata. Sapete quando finisce il ciclo di un sogno e vi svegliate così? Ecco.
All'inizio ho cercato di riaddormentarmi, poi però, visto che ero completamente sveglia, sono andata in bagno, sono tornata a letto e mi sono messa ad ascoltare podcast. dopo aver ascoltato un paio di podcast per sapere un po' cosa era successo al congresso americano con il secondo impeachment di Trump, a quel punto ero completamente sveglia e così mi sono messa ad ascoltare un podcast, di quelli che di solito ascolto, che si chiama Outside. Ehm. In questa puntata si parlava, c'era l'intervista con un autore che ha appena scritto un libro dove spiega come è incredibilmente importante iniziare a fare cose nuove a qualsiasi età. Perché quando impariamo a fare una cosa nuova, di qualsiasi tipo, il nostro cervello cresce, diventa più, più potente, si riparano tutte le crepe che abbiamo dentro, nella materia grigia. E l'autore si soffermava sul fatto che non è tanto importante mettersi a fare una cosa, ma bisogna farne tantissime. Anche perché, soprattutto se si inizia in tarda età, diciamo dopo i 50 anni, difficilmente si diventerà bravissimi. Quindi non è tanto imparare qualcosa per diventare un genio o un mago nel fare quella cosa, ma proprio per il piacere dell'inizio, di quando si inizia a fare le cose.
Apro parentesi: per qualche motivo, nonostante questo sia un podcast di NPR che quindi penso che sappiano come si si fa con l'audio, era registrato malissimo, infatti l'intervistatore era a circa cinque centimetri dal microfono e la persona intervistata, immagino via Zoom o via Skype, non lo so, era a 50 centimetri dal microfono, per cui io ero a letto, avevo il cellulare vicino all'orecchio. Ogni volta che parlava l'intervistatore mi spaventavo perché sembrava che avessi qualcuno a fianco a me, quindi era molto, molto faticoso ascoltarlo. Però l'ho ascoltato fino alla fine e devo dire che sono molto contenta perché circa un mese fa ho iniziato a imparare giapponese. E però è da quattro giorni che non lo studio più [RIDE] perché il giapponese è una lingua difficilissima, perché si tratta di imparare i segni. Ogni segno corrisponde a una, a una sillaba, sillabe che poi tra l'altro sono messi in ordine diverso rispetto alle nostre vocali non sono a o mancano 5 secondi alla fine dei miei 3 minuti grezzi. Vabbè, vi parlerò più avanti delle mie avventure con il giapponese.
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Autore M. Cristina Marras
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