265 - Il Santo Sacrificio della Messa – la Scuola e la Fonte da cui La Vita Cattolica riceve il suo Spirito di Sacrificio – Parte XII
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Descrizione
Amano davvero i genitori, i fratelli e le sorelle, ma Gesù, che amano più del padre e della madre, le ha chiamate, ed esse rispondono con gioia alla Sua chiamata,...
mostra di piùmadre, le ha chiamate, ed esse rispondono con gioia alla Sua chiamata, tengono stretto il
velo e la corona di spine dicendo: “Rinuncerò a tutto per amore di Cristo, per servirlo nella
persona dei poveri e dei malati”. Negli ospedali, nelle prigioni, nei manicomi, vediamo quali
tesori di paziente carità e di gioiosa devozione vengono elargiti per il sollievo e la
consolazione dei poveri, degli oppressi e degli afflitti dall'umanità.
La carità, nella veste della religione, che per scelta volontaria visita tali dimore di miseria e di
sofferenza, non solo transitoriamente, ma le sceglie come luogo costante di dimora, anche
scegliendo come propria una tale vita tra i poveri e i miserabili – una tale carità dà più del
pane, più dell'oro: sacrifica la libertà, la salute e la vita per servire Cristo che vede con
l'occhio della fede nascosto sotto gli stracci dei poveri distesi sul letto di malattia. All'altare,
alle nozze dell'Agnello, la Chiesa conduce “le sue anime vergini scelte, che per amore
volontario e devoto, si sono sacrificate interamente a Lui, che qui celebrano ogni giorno di
nuovo il loro sposalizio con lo Sposo Divino, e che non chiedono a Lui nient'altro che questo,
come il più grande dei Suoi favori, che sia loro permesso di sacrificarsi come Lui ha fatto per
i fratelli.
Lì l'amore sublime e santo del sacrificio viene ogni giorno riacceso, perché il sacrificio è
amore e l'amore si dimostra nel sacrificio. Questo santo amore per il sacrificio non solo ha
eretto ospedali per i poveri e gli abbandonati, si è imprigionato con i prigionieri nelle loro
dimore infette, ma, come Sandoval e il Beato Pietro Claver, è divenuto per sempre schiavo
degli schiavi. Dove mai c'è stata una creatura così sfortunata, così miserabile e deplorevole,
così abbandonata ed emarginata, nel cui misero tugurio questo santo amore di sacrificio non
sia entrato, per abbracciarla e baciarle le ulcere, a quale miserabile divano non si
inginocchierebbe, come un gioioso aiutante, per lavarle i piedi? Una tale carità è andata
implorando l'amore di Dio alle porte dei ricchi ed ha elargito l'elemosina ricevuta a chi
patisce la fame.
È questo amore di sacrificio, che diviene un bambino con il bambino, per condurre i cuori dei
bambini al loro Salvatore, che, dimenticandosi di sé, diventa debole con i deboli, piange con
coloro che sono nel dolore, diventa tutto a tutti, per ottenere tutto a Cristo” (Hettinger).
Informazioni
Autore | radioromalibera.org |
Organizzazione | radioromalibera.org |
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