2 XVII Domenica dopo Pentecoste
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Descrizione
Quand’ecco Gli presentarono un paralitico giacente nel letto Sebbene siamo solo in ottobre, e quindi l’Avvento è ancora un po’ lontano, la liturgia inizia già oggi a volgere la nostra...
mostra di piùSebbene siamo solo in ottobre, e quindi l’Avvento è ancora un po’ lontano, la liturgia inizia già oggi a volgere la nostra mente verso ciò che non dovrebbe mai essere troppo lontano dal pensiero di un cristiano: il ritorno di Nostro Signore nella gloria. San Paolo dice ai Corinzi che la grazia che hanno ricevuto attraverso il battesimo e la cresima dà loro il potere, tra le altre cose, di attendere la venuta di Nostro Signore Gesù Cristo e di essere trovati innocenti nel giorno della Sua venuta. Altrove, nella stessa lettera, dice loro che passa la scena di questo mondo. Se questo era vero nel I secolo, quanto più lo è oggi, per noi, che siamo quasi venti secoli più vicini alla fine. Anche l’Introito e il Graduale della Messa ci ricordano quel grande giorno: O Signore – dice l’Introito –, dà pace a coloro che sperano in Te, e i Tuoi profeti siano riconosciuti fedeli: ascolta la preghiera del Tuo servo e del popolo Tuo Israele. Mi rallegrai per ciò che mi fu detto: andremo alla casa del Signore. Il Graduale lo ripete: Mi rallegrai di ciò che mi fu detto: andremo alla casa del Signore. L’ultimo giorno, quando Cristo verrà di nuovo, la Chiesa gioirà, perché avrà terminato il suo tempo di prova in questo mondo, ed entrerà nella casa del Signore, cioè in Paradiso.
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Autore | radioromalibera.org |
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