In questo episodio vi presentiamo la seconda parte della conferenza con Daniela Boccassini che ci descrive il viaggio di Dante attraverso il purgatorio.

Come Dante, viviamo in tempi mitici. Ma se lui ne era cosciente, noi invece non lo siamo; né lo erano, a dire il vero, la maggior parte dei suoi contemporanei. Risvegliare gli esseri umani all’esperienza mitica di ciò che essi inconsapevolmente chiamano realtà è, da sempre, compito sacro — compito che Dante assunse su di sé riconoscendovi la cifra del proprio mito, della propria croce. Per parte nostra, se riusciamo a chiederci quale cosmo Dante “vide” e volle condividere con i suoi lettori, ecco che la Comedìa ci apparirà tanto provocatoria oggi quanto intendeva esserlo 700 anni orsono. A fondamento del poema sta infatti uno straordinario sistema cosmologico, che informa tutto il viaggio di Dante nell’aldilà. Un sistema che è generalmente considerato null’altro che “un mito”, l’impalcatura ideologica di un’obsoleta configurazione tolemaica dell’universo, di una concezione corrivamente retributiva dell’aldilà cristiano. Se Dante avesse inteso decostruire dall’interno la cosmologia dei suoi tempi per rivelare la dimensione mitica che la sottende, saremmo mal equipaggiati a vedere come, perché e a che fine egli avrebbe potuto nutrire un tale proponimento.

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- presentatore Prof. Davide Susanetti (Università degli Studi di Padova)
- relatore Prof.ssa Daniela Boccassini (Università della Columbia Britannica - Vancouver)

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