19.Onda Nottambula: "Memoria di ragazza", la potenza della fragilità
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Descrizione
Memoria di ragazza Un affascinante (auto)ritratto al femminile – attraverso la scrittura svelante, lucida e crudele di Annie Ernaux – per il XXXVI Festival La Notte dei Poeti: Una lettura...
mostra di piùUn affascinante (auto)ritratto al femminile – attraverso la scrittura svelante, lucida e crudele di Annie Ernaux – per il XXXVI Festival La Notte dei Poeti: Una lettura e qualche canzone” con Daria Deflorian, Monica Demuru e Monica Piseddu per un ideale affresco della società in anni cruciali del Novecento.
Una pièce coinvolgente in cui si intrecciano e quasi affastellano pensieri, ricordi e forse qualche rimpianto, una narrazione a tre voci affidata a tre signore della scena: tra riti di passaggio e graffi sull’anima, il libro di una delle più interessanti e originali autrici francesi contemporanee descrive la metamorfosi di una giovane donna, la sua sete di vita e di conoscenza, il suo confrontarsi con una realtà non sempre amabile né piacevole, l’amarezza e il disincanto ma anche e soprattutto l’iniziazione alla scrittura.
Viaggio a ritroso nel tempo per reincontrare quella ragazza temeraria e forse ingenua, curiosa del mondo e pronta gettarsi nell’avventura dell’esistenza, desiderosa di crescere, temeraria ma ancora timida e riservata, alle prese con la scopetta dell’amore e le prime feroci disillusioni davanti all’inadeguatezza da un lato e l’indifferenza e la malizia dall’altro, fino all’acquisizione di una nuova coscienza di sé e la folgorazione per la letteratura.
“Memoria di ragazza” rievoca esperienze dolorose ma anche fondamentali, in una sorta di moderno romanzo di formazione in cui la protagonista è l’autrice stessa, un diario sorprendentemente intimo che mette a nudo temi scottanti e attuali come la condizione e il ruolo delle donne nella società, la libertà e le scelte consapevoli, i pregiudizi e il rammarico per la mancanza di solidarietà femminile.
La mise en scène originale accosta frammenti significativi e rimandi alle atmosfere dell’epoca – la fine degli Anni Cinquanta – per restituire quasi più per impressioni e intuizioni profonde ma inafferrabili l’immagine di una giovane donna in una fase importante della definizione della personalità come dello sviluppo fisico e psichico, prima ancora che intellettuale.
La visione originale della scrittrice francese si incarna sulla scena, si proietta sulle tre interpreti, ciascuna delle quali vive e fa vivere quella ragazza del passato, senza nostalgia ma con un’assoluta consapevolezza del presente: una trama avvincente e ricca di suspence come solo può esserlo l’esistenza spesso contraddittoria e magari insoddisfacente ma illuminante nella sua verità.
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Autore | RADIO SI! |
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