1151 Lettura di Greta Thunberg: Prima agire, poi sperare

15 mar 2019 · 9 min. 41 sec.
1151 Lettura di Greta Thunberg: Prima agire, poi sperare
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Mi chiamo Greta Thunberg, ho quindici anni e vengo dalla Svezia. Sono qui per parlarvi di giustizia climatica. Molti dicono che la Svezia è solo un piccolo paese e che...

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Mi chiamo Greta Thunberg, ho quindici anni e vengo dalla Svezia. Sono qui per parlarvi di giustizia climatica. Molti dicono che la Svezia è solo un piccolo paese e che non importa cosa facciamo noi svedesi. Ma ho imparato che non si è mai troppo piccoli per fare la differenza, e se pochi bambini possono ottenere le prime pagine di tutto il mondo semplicemente non andando a scuola, immaginate cosa potremmo fare tutti insieme se davvero volessimo.

Ma per farlo dobbiamo parlare chiaramente, non importa quanto sia scomodo. Voi parlate soltanto di un’eterna crescita della green economy perché avete troppa paura di diventare impopolari, cioè parlate solo di andare avanti con le stesse idee sbagliate che ci hanno messo in questo casino, persino quando la cosa più sensata da fare sarebbe tirare il freno a mano. Non siete abbastanza maturi per dire le cose come stanno, lasciate persino questo fardello a noi bambini, ma a me non importa di essere impopolare: mi interessa la giustizia climatica e la vita sul pianeta.

La nostra civiltà viene sacrificata per dare la possibilità a un piccolo gruppo di persone di continuare a fare enormi profitti. La nostra biosfera viene sacrificata per permettere che le persone ricche in Stati come il mio possano vivere nel lusso. Sono molti a soffrire per garantire a pochi di vivere nella ricchezza.

Nel 2078 festeggerò il mio settantacinquesimo compleanno. Se avrò dei figli, forse passeranno quel giorno con me. Forse mi faranno delle domande su di voi. Forse mi chiederanno perché non abbiate fatto niente quando c’era ancora il tempo di agire. Voi dite di amare i vostri figli più di ogni cosa, eppure state rubando loro il futuro davanti agli occhi.

Fino a quando non vi concentrerete su quello che serve fare, invece che su cosa sia politicamente meglio fare, non ci sarà speranza. Non possiamo risolvere una crisi senza trattarla come tale. Dobbiamo lasciare i combustibili fossili sotto terra e dobbiamo concentrarci sull’uguaglianza. E se le soluzioni sono impossibili da trovare dentro a questo sistema, significa che dobbiamo cambiare il sistema stesso.

Non siamo venuti qui per pregare i leader mondiali di occuparsene. Ci avete ignorato in passato e continuerete a ignorarci. Voi avete esaurito le scuse e noi stiamo finendo il tempo. Siamo qui per farvi sapere che il cambiamento sta arrivando, che vi piaccia o no. Il vero potere appartiene al popolo.

Grazie.

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