1079 la Gabanelli e Facebook, quando tutelare la propria immagine non è banale e Facebook non collabora
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Descrizione
Decisamente una battaglia che indica quanta poca competenza ci sia in giro e quanto i social non collaborano attivamente (probabilmente per mancanza di risorse adeguate). Se la Gabanelli scopre che...
mostra di piùSe la Gabanelli scopre che una pagina non autorizzata le mette in bocca delle frasi e lo segnala a Facebook, Facebook risponde che non puo' chiuderla. Lei denuncia per diffamazione e la Procura archivia.
Corto circuito di errori tecnici.
Il diritto invocato dalla Gabanelli non e' quello leso (diffamazione), ma sono altri. Uno dei vari e' quello indicato alla fine, ma non certo l'unico.
Ma in tutto questo la figura peggiore e' di Facebook che si espone a cause civili per danni e gli interessati non lo sanno.
Ma a parte i danni, e' Facebook sicuro che cosi' tutela la propria immagine o piuttosto alimenta le notizie false ?
Cosi' facendo Facebook potrebbe fallire, ripeto, fallire, se tutti chiedessero i danni. Loro alzano le mani, dopo la contestazione, ma la normativa ecommerce europea gli impedisce di farlo e lo rende immediatamente responsabile di quello che fanno gli utenti.
Possibile che nessuno conosca e invochi le basi delle normativa ecommerce che da anni mette basi ragionevoli per regolare le responsabilità ?
Se Facebook crede che basti indicare "la pagina ufficiale" della Gabanelli ha consulenti incapaci o inascoltati dai dirigenti.
AGGIORNAMENTO: La Gabanelli ha confermato che ha già avviato una causa civile.
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Autore | IusOnDemand srl |
Organizzazione | IusOnDemand srl |
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