Durante l’annuale riunione conviviale esclusivamente riservata agli insigniti del “Knight Commander of the Order of the British Empire” a cui mi onoravo di partecipare, discutevo con il mio vicino di tavola affermando che buona parte del successo di alcuni personaggi oggi considerati dei sex symbol è da attribuire ad una attenta strategia di marketing promozionale oltre che ai miracoli degli addetti alla sala trucco e sartoria, asserzione provata dal fatto che molti di loro dichiarano che prima di essere famosi riscuotevano successi ed apprezzamenti addirittura inferiori alla media. Il mio commensale si dichiarò affatto d’accordo con me, poiché a suo dire l’abito non fa il monaco e quindi detti personaggi incarnano comunque un valore estetico assolutamente notevole, quasi ininfluentemente accresciuto da abiti, trucco, acconciature, comportamento studiati ad hoc. Al motto del mio interlocutore ebbi buon gioco nell’opporre “VISTE CIPPONE CA PARE BARONE” (Vesti un grosso ramo e sembrerà un barone) ed il suo sguardo attonito mi ricordò quello del mio devoto Archibald, tanto che mi risolsi a chiarirgli il concetto come avrei fatto col mio imperscrutabile maggiordomo, ricorrendo alla citazione di “Bell’ pare, com’a nu cassonette dell’AMIU - Analisi e rimedi dei più diffusi errori nello abbigliamento moderno” manuale compilato dal fine esteta turco Abdullah Mothafàzz Narùfl (Balikesir, 1874 - Invasione di pista durante il “Gran Galà degli Elefanti Incazzusi” presso il circo di Moira Fuschi, 1956).
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