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L’amarone della Valpolicella, la cipolla di Tropea, il pomodoro pugliese e, infine, il kiwi del basso Lazio: sono alcune delle eccellenze agricole che arricchiscono i produttori e lustrano il pedigree...
mostra di piùAnzi, se un problema si pone è quello della sovraproduzione, dello spreco, ma questa è un’altra storia. Quei prodotti che luccicano nelle vetrine di alimentari che sembrano gioiellerie o su banchi nobili di catene multinazionali hanno una storia: qualcuno li ha seminati, coltivati, curati, protetti, raccolti e alla fine confezionati per la vendita al dettaglio. Insomma, fanno parte di una filiera, cioè di un’organizzazione complessa e articolata che impiega circa un milione e mezzo di lavoratori, se contiamo anche i cosiddetti “invisibili”.
C’è un mondo alle spalle di quei prodotti: fatto di sudore, fatica e molto spesso sfruttamento e non riguarda soltanto gli immigrati, ma sempre più spesso anche gli italiani. “Sulle spalle degli altri” è un viaggio, attraverso il racconto e le voci dei protagonisti, nei territori in cui si coltivano e si confezionano quei cibi aristocratici. Scoprirete così che esistono ancora forme di “caporalato” anche nel ricco Nord-Est, che nella Capitanata le donne lavoratrici sono quasi tutte italiane, che i sikh si sono stancati di prendere botte ed essere sfruttati, che in Calabria è pericoloso anche soltanto parlare con i lavoratori. E tanto altro.
Ma vedrete anche che ogni giorno ci sono donne e uomini della Flai-Cgil che provano a contrastare questo sfruttamento, a far crescere la coscienza anche dei lavoratori immigrati. La loro fatica è più lieve di quella di chi sta chino sui campi, ma è preziosa per ridare a queste persone prima di tutto la dignità.
L’amarone della Valpolicella, la cipolla di Tropea, il pomodoro pugliese e, infine, il kiwi del basso Lazio: sono alcune delle eccellenze agricole che arricchiscono i produttori e lustrano il pedigree...
mostra di piùAnzi, se un problema si pone è quello della sovraproduzione, dello spreco, ma questa è un’altra storia. Quei prodotti che luccicano nelle vetrine di alimentari che sembrano gioiellerie o su banchi nobili di catene multinazionali hanno una storia: qualcuno li ha seminati, coltivati, curati, protetti, raccolti e alla fine confezionati per la vendita al dettaglio. Insomma, fanno parte di una filiera, cioè di un’organizzazione complessa e articolata che impiega circa un milione e mezzo di lavoratori, se contiamo anche i cosiddetti “invisibili”.
C’è un mondo alle spalle di quei prodotti: fatto di sudore, fatica e molto spesso sfruttamento e non riguarda soltanto gli immigrati, ma sempre più spesso anche gli italiani. “Sulle spalle degli altri” è un viaggio, attraverso il racconto e le voci dei protagonisti, nei territori in cui si coltivano e si confezionano quei cibi aristocratici. Scoprirete così che esistono ancora forme di “caporalato” anche nel ricco Nord-Est, che nella Capitanata le donne lavoratrici sono quasi tutte italiane, che i sikh si sono stancati di prendere botte ed essere sfruttati, che in Calabria è pericoloso anche soltanto parlare con i lavoratori. E tanto altro.
Ma vedrete anche che ogni giorno ci sono donne e uomini della Flai-Cgil che provano a contrastare questo sfruttamento, a far crescere la coscienza anche dei lavoratori immigrati. La loro fatica è più lieve di quella di chi sta chino sui campi, ma è preziosa per ridare a queste persone prima di tutto la dignità.
Informazioni
Autore | FLAI-CGIL |
Organizzazione | FLAI-CGIL |
Categorie | Cultura e società , Cultura e società , Cultura e società |
Sito | www.flai.it |
app@flaicgil.it |
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