Byoblu presenta in esclusiva il convegno culturale “Sapiens³. Superare un'antropologia disumana”, ideato e promosso da Enzo Pennetta, biologo, saggista e insegnante, e Paolo Scapellato, docente di Psicologia Clinica all’Università Europea di Roma, tenutosi a Nemi, in provincia di Roma, nel Centro Ad Gentes, lo scorso 3 e 4 luglio.

Per introdurre i lavori Scapellato mette al centro la conflittualità sempre più potente e pervasiva su qualsiasi questione, in qualsiasi settore che riguardi la vita pubblica e che scinde profondamente in modo dicotomico la popolazione, cosa che rende impossibile avviare insieme un percorso di conoscenza, un ragionamento che possa arrivare a una sintesi condivisa.

Prosegue Enzo Pennetta mettendo l’accento sull’impossibilità di critica: il Pensiero Unico domina ormai qualsiasi campo dello scibile, non si possono porre obiezioni e pare si sia sempre alla ricerca del nemico di comodo, una volta il no-vax, una volta il complottista, una volta il no-Tav, l’importante è etichettare negativamente chiunque si permetta di porre qualche dubbio. È questo che porta a “un antropologia disumana” e la scelta del titolo “Sapiens³” (alla terza, come esponente. NdR) vuole riassumere la dimensione in più, unica ed esclusiva che riguarda l’essere umano, una dimensione che descrive la capacità di osservare, ragionare e quindi anche criticare per migliorare ciò che non si trova giusto.

Una dimensione che secondo il filosofo Diego Fusaro si è ormai completamente appiattita: “dopo la morte di Dio e la fine delle ideologie siamo giunti all’ultimo atto, che è la morte dell’uomo e che stiamo vedendo esplicitarsi in questi tempi dove non c’è nemmeno l’immagine dell’uomo, vediamo solo manichini mascherati che girano impauriti e distanziati, che scambiano per libertà responsabilità l’espulsione dell’altro, l’annientamento di ogni immagine del volto e quindi siamo davvero nel tempo del post umano, come lo si sente definire. Io lo chiamo disumano e il solo modo per reagire è valorizzare quella parte di umanità che ancora non è franata facendo leva sul concetto di natura umana che è l’ultimo baluardo di resistenza rispetto al disumano che avanza”.