Libri sul running: Born to run, di Christopher McDougall

9 giu 2020 · 12 min. 53 sec.
Libri sul running: Born to run, di Christopher McDougall
Descrizione

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A metà tra il romanzo ed il documentario/reportage, con la corsa a fare da filo conduttore.
“Born to run, Un gruppo di superatleti, una tribù nascosta e la corsa più estrema che il mondo abbia mai visto” di Christopher McDougall è forse il libro a tema running che più mi ha colpito ed affascinato.

Prima di partire con la recensione, due parole velocissime sull’autore: Christopher McDougall.
Giornalista con un occhio di riguardo allo sport. Ha scritto, tra gli altri, per il New York Times, Runner’s World, Men's Journal e Men’s Health.
Ma MCDougall deve la sua fama proprio a questo libro, datato 2009, che ha venduto tantissimo in tutto il mondo, che gli ha permesso di scriverne altri. Tra i quali spicca un altro libro a tema sportivo: Natural born heroes.

Non è facile descrivere Born to run: sintetizzando mi sentirei di dire che si tratta di una lettura indispensabile per ogni amante del running. Ed in particolare, si tratta di un testo non semplice da inquadrare. A metà tra la narrazione e l’informazione.

Di cose da dire ce ne sarebbero molte. Si toccano tanti aspetti del running e dell’ultra, ma non solo: la nutrizione, la tecnica, il benessere, la storia dell’ultra e di alcuni personaggi che l’hanno fatta e resa sicuramente più celebre negli ultimi anni. Si parla di fatica, sudore, ma anche di belle sensazioni e di soddisfazioni personali.
Ma non posso far durare questa puntata un’ora e devo riassumere. E lo farei dividendo idealmente Born to run sotto 3 aspetti, che si intrecciano spesso durante tutte le pagine.
C’è la storia personale dell’autore, che racconta testimoniando autobiograficamente un periodo della sua vita, nel quale ha approcciato la corsa in modo naturale. Era già un appassionato di running, ma tutte le esperienze che ha vissuto e raccontato in questo libro, credo proprio che abbiano cambiato radicalmente il suo modo di vivere questo sport.

Si parla del popolo corridore, i Tarahumara, una popolazione che risiede nell'attuale territorio del Chihuahua in Messico. Ma perché popolo corridore? Perché loro stessi si definiscono rarámuri, che significa "pianta idonea per la corsa". Infatti, la pratica della corsa che è tipica di questo popolo, che percorre quotidianamente km e km correndo, in un clima non esattamente semplice.

Ed infine, c’è Caballo Blanco e l’organizzazione della sua ultramaratona: la Copper Canyon Ultramarathon. Caballo Blanco, che nel libro viene spesso nominato come Micah True, altro pseudonimo per nascondere il suo vero nome di battesimo, è un personaggio incredibile e fuori di testa.
Un americano che ha deciso, per svariati motivi che non sto qua a spoilerarvi, di vivere come un Tarahumara, abbracciando la loro filosofia ed il loro stile di vita, fatto di cose semplici e minimali e di tanta corsa.
Il suo rapporto con i Tarahumara rappresenta quasi un saggio sull’integrazione e sull’accettazione di un popolo nei confronti di qualcuno dalle origini ben diverse.

Qualche puntata fa vi ho anticipato di come stessi leggendo questo libro e di come avessi scoperto i semi di chia e l’Iskiate, bevanda appunto tipica dei Tarahumara. Link: https://gopod.me/da0a42-049
Questo è solo un piccolo esempio dei tanti insegnamenti che si possono trarre da questo libro. I Tarahumara sono una popolazione davvero sorprendente, ricca di strane tradizioni, ma dall’animo puro ed incontaminato. E mi sorprende anche solo il fatto che, nonostante il loro modo di essere, esistano ancora.

Ma una sorta di Tarahumara ad honorem è Caballo Blanco, che, come già accennato, è un personaggio fuori dagli schemi. E va ad organizzare una folle gara di 50 miglia (80km) nel deserto, invitando sia i Tarahumara più forti, sia Scott Jurek: forse l’ultramaratoneta più forte al mondo. A lui si unirà un manipolo di altri ultramaratoneti di livello assoluto, in una gara corsa in condizioni estreme.
Tutta la parte relativa a questa competizione è stata davvero entusiasmante. Al di là del risultato. Ma proprio per come è stata organizzata. E qua ci vogliono parecchie virgolette, dato che l’intera organizzazione o quasi era in mano a Caballo Blanco. E per come è stata vissuta, sia dai Tarahumara, il popolo corridore, che dagli americani, che hanno scoperto un modo di vivere l’ultrarunning decisamente non convenzionale.

Mi sento di consigliarlo al 100% a tutti gli appassionati di corsa, ma non solo. Credo che possa regalare emozioni ed idee anche agli altri. Gli insegnamenti contenuti in queste pagine e disseminati qua e là lungo tutto il racconto, vanno oltre al semplice gesto della corsa ed insegnano letteralmente a vivere meglio. Ci fanno scoprire un mondo ed una cultura nuova. Più che un libro, questo è un vero e proprio trattato di cultura sul mondo della corsa, con tanti piccoli aspetti, anche extra sportivi, davvero degni di nota.

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Autore Lorenzo Maggiani
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