La filosofia di fronte all’opera di Torquato Tasso, convegno aperto ai contributi degli studiosi

16 mar 2025 · 8 min. 9 sec.
La filosofia di fronte all’opera di Torquato Tasso, convegno aperto ai contributi degli studiosi
Descrizione

La filosofia di fronte all’opera di Torquato Tasso (1544-1595) Convegno del Centro per la Filosofia Italiana, in collaborazione con l’Istituto Torquato Tasso di Sorrento, programmato per il 7-8 novembre 2025,...

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La filosofia di fronte all’opera di Torquato Tasso (1544-1595)
Convegno del Centro per la Filosofia Italiana, in collaborazione con l’Istituto Torquato Tasso di Sorrento, programmato per il 7-8 novembre 2025, in Sorrento (Napoli), aperto a studiosi di letteratura, di filosofia, di teologia, nonché dei rapporti tra la produzione letteraria dell’insigne e noto letterato e poeta, con i diversi profili del pensiero storico-speculativo, soprattutto se italico. Saremmo lieti, nel corso delle due giornate di Convegno, che avrà prevalenti interessi di ordine storico-speculativo, di ospitare interventi e riflessioni, le cui linee progettuali dovrebbero cortesemente pervenire - entro e non oltre il prossimo 30 maggio 2025 - al Comitato organizzatore del Centro per la Filosofia italiana, all’attenzione dello scrivente (posta elettronica: pgiustiniani@libero.it; telefono: 3385299802), in vista della definitiva approvazione da parte del nostro Comitato scientifico e successivo inserimento nella Locandina del programma. 
A questo scopo, sperando di poter essere utile nell’autonoma definizione degli interessati al tema-contributo, si potrà leggere qui di seguito una nota introduttiva al Convegno, nella quale si prendono in considerazioni possibili profili storico-letterari, istanze storico-speculative, storia degli effetti letterari, filosofici e religiosi del grande sorrentino. 
Com’è noto, Tasso è un vero e proprio “genius loci” nella città di Sorrento: in un angolo di Piazza Tasso, ad incrocio tra il corso Italia e via Pietà, è, infatti, possibile ancor oggi ammirare la statua dedicata all’omonimo poeta sorrentino, celebre per la sua produzione e, in particolare, per il suo poema epico. Grato per l’attenzione, Prof. Pasquale Giustiniani 
(delegato dal Presidente del Centro per la Filosofia Italiana) 
telefono: 3385299802; indirizzo di posta elettronica: pgiustiniani@libero.it 

Nota introduttiva al Convegno sorrentino dei giorni 7-8 novembre 2025 
 
1. La produzione letteraria di Torquato Tasso sollecita non soltanto gli storici della filosofia italiana a trovare possibili influssi di filosofi europei nella produzione letteraria dell’Autore sorrentino, ma potrebbe, essa stessa, offrire forse spunti per una teorizzazione speculativa, oltre che artistica e letteraria. Oltre al dato di fatto che la filosofia platonica dell’Eros abbia influenzato profondamente il pensiero di Tasso, espresso nelle sue diverse produzioni letterarie, gli studiosi osservano, negli scritti di Tasso, un’evidente contrapposizione fra eroe e tiranno, svolta su basi aristoteliche, come giù fu segnalato nel fortunato manuale di filosofia morale edito 
da Francesco Piccolomini (le cui lezioni all’Università di Padova furono seguite anche da Torquato Tasso). Il tutto sembra svolgersi, nel grande letterato sorrentino, in vista dell’agognata concordia di Aristotele con Platone, nonché con i Padri della Chiesa: tema, questo, che caratterizza diversi altri pensatori e autori di età rinascimentale. 
2. Uno degli aspetti che hanno maggiormente richiamato l’attenzione degli studiosi del Tasso – sulla base dello stimolo del cosiddetto «bifrontismo spirituale» – è il modo con cui quest’autore declinava il conflitto tra persone, etnie e fedi, come avviene nel caso della Gerusalemme Liberata, ove si contrappongono bene e male, cielo e inferno, cristiani e infedeli, unità e molteplicità, virtù ed errore..: il passaggio dalla Conquistata alla Liberata potrebbe essere un ulteriore indizio da approfondire, nell’orizzonte accennato. Il poeta appare, infatti, come “ossessionato”, negli ultimi anni di vita, dal timore di non rispettare l'ortodossia, di andare contro le regole aristoteliche, di non aderire pienamente ai canoni che ormai si imponevano sia dal punto di vista artistico, sia da quello morale.  Inoltre, mentre alcuni campioni del Rinascimento risultano del tutto estranei allo spirito cristiano, quando non lo avversano, Tasso assume una posizione peculiare. Difatti, Machiavelli, nel Principe, separava la politica dalla morale, suscitando una questione, poi dibattuta nel Seicento, caratterizzata dalla controversia sul rapporto fra ragion di stato e coscienza (che sarà, in seguito, ripresa perfino da Manzoni nel Conte di Carmagnola). L’epigramma tombale, dettato per sé da Pietro Aretino («Di tutti disse mal fuor che di Cristo scusandosi col dir: non lo conosco»), segna, in qualche modo, la punta di un certo Rinascimento a-cristiano o anticristiano. Ma gli studiosi osservano anche un Rinascimento pio: il Mondo creato del Tasso è, in questo senso, un vero e proprio incunabolo di quel “maraviglioso biblico”, cui guarderà, ad esempio, Milton col Paradiso perduto. Col mondo creato, Tasso apre, inoltre, la via al “meraviglioso biblico”, che risorge in concorrenza con le favole antiche, mentre, organizzando le Rime in sezioni - l’ultima delle quali è di poesie sacre -, quasi traguardo estetico e spirituale, egli lancia uno schema letterario e speculativo, che sarà seguito da altri rimatori (cfr., ad esempio, Simona Morando-Myriam Chiarla, La Bibbia nella prima lirica barocca, da Torquato Tasso ad Angelo Grillo, Vol. VI di: Dalla Controriforma all’Età napoleonica, a cura di Tiziana Piras e Maria Belponer, Morcelliana, Brescia 2017, pagine 518).  
3. La Gerusalemme del Tasso, in particolare, decora la storia salutare della Crociata cristiana coi fregi dell’invenzione dilettevole, non senza riverberi su alcuni pensatori europei (cfr. ALDO RUFFINATTO, Cervantes. Un profilo su smalti italiani, Edizioni Carocci, Roma 2002). Il connubio fra epos e causa cattolica (accentuato nella Gerusalemme conquistata) apre altresì la via ai poemi che celebreranno le vittorie della Cristianità, dalla conquista di Granada all’assedio di Vienna. Interessante, poi, che Tasso si ponga, sul piano estetico e morale, esplicitamente il problema del rapporto fra verità e finzione, che travaglierà un altro grande scrittore credente, Manzoni. 
4. Anche Emilio Russo (Appunti su astrologia e provvidenza nella cultura del Tasso, in Nella luce degli astri: l’astrologia nella cultura del Rinascimento. Convegno di studi, Firenze, 14-15 dicembre 2001, a cura di Ornella Pompeo 
Faracovi; presentazione di Michele Ciliberto, Sarzana, Agorà, 2004, pagine da 138 a 156), dopo aver preso, come spunto, una postilla tassiana a Rerum vulgarium fragmenta, ventiduesima, 24 (Basilea, 1582) - in cui Tasso imputava a Petrarca di parlare a volte da «cristiano», altre da «astrologo» - compie un breve, ma interessante, percorso tra le opere del sorrentino, per verificare il significato che via via assume in lui l’astrologia, in relazione alle questioni di fede: ecco un altro possibile profilo che meriterebbe approfondimenti, 5. In epoca risorgimentale vi furono alcuni approcci alla “filosofia di Tasso” (confronta, tra gli altri, Costantino Coda, La filosofia di Torquato Tasso nella Gerusalemme liberata, Torino , ditta G.B. Paravia e comp., 1885). Anche Ruggero Bonghi  - nel Discorso sopra Torquato Tasso [Torquato Tasso. Discorso commemorativo tenuto nel Centenario a Roma, Roma, 1895] - che peraltro è l’ultimo discorso di colui che era stato anche Ministro dell’Istruzione nell’Università riformata -, parla di “una luce di visioni superne”. confronta, in merito, F. D'Ovidio, Biografia di Ruggero Bonghi; G. Zannoni, Ricordo di R. Bonghi: «Negli ultimi anni il suo spirito era andato a poco a poco quasi impercettibilmente spiritualizzandosi». In quegli anni, inoltre, lo Zannoni, visse in intima frequenza col Bonghi (I discorsi di Ruggiero Bonghi per la Società Dante Alighieri, con una Introduzione storica di Paolo Boselli, S, MARIA CAPUA VETERE, Stabilimento tipografico Antonio Di Stefano, 1920). E inoltre: studiosi e docenti di Storia dell’arte rinascimentale; di Storia della letteratura italiana. In particolare: storici del rinascimento e del risorgimento; storici dell’arte (luoghi tassiani in Sorrento e in Europa); storici dell’estetica; storici della medicina (la “malattia” di Torquato Tasso), antropologi e storici della religione… 
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