GR/ER - 5 dicembre 2024

5 dic 2024 · 10 min. 32 sec.
GR/ER - 5 dicembre 2024
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Queste le principali notizie da Bologna e dall’Emilia-Romagna del 5 dicembre 2024.   In apertura il terrorismo neonazista. Daniele Trevisani era proclamato il 'comandante', Andrea Ziosi 'l'editore' mentre Salvatore Nicotra era...

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Queste le principali notizie da Bologna e dall’Emilia-Romagna del 5 dicembre 2024.
 
In apertura il terrorismo neonazista. Daniele Trevisani era proclamato il 'comandante', Andrea Ziosi 'l'editore' mentre Salvatore Nicotra era 'l'istruttore'. Erano i ruoli che si erano dati i tre principali indagati, finiti in carcere ieri insieme ad altri nove nell'inchiesta della Digos di Bologna, coordinata dalla Procura, sul gruppo suprematista e neonazista chiamato prima 'Werwolf Division' e poi 'Divisione Nuova Alba'. Il gruppo terrorista neonazista aveva adottato gli stilemi del terrorismo suprematista globale, con un'organizzazione decentrata, comunicazioni su Telegram e azioni individuali in una strategia da lupi solitari. Il giornalista Leonardo Bianchi, autore di un libro sul tema. (AUDIO)
 
Ora la violenza di genere. Il 9 ottobre Salvatore Montefusco, imprenditore edile di 72 anni, è stato condannato a 30 anni dalla Corte di assise di Modena per aver ucciso a fucilate, il 13 giugno 2022, la moglie Gabriela Trandafir, 47 anni, e la figlia della donna, Renata, 22enne, nella loro abitazione a Cavazzona di Castelfranco Emilia. La Procura aveva chiesto l'ergastolo, ma i giudici hanno riconosciuto le attenuanti generiche, escludendo la premeditazione e la crudeltà. "Fa impressione leggere la richiesta di archiviazione delle denunce di Gabriela dove si parlava di "una situazione familiare complessa, nella quale l'indagato manifestava tratti di personalità aggressivi e irruenti - commenta l'avvocata Barbara Iannuccelli, a cui si è affidata la famiglia delle vittime per l'appello - E poi vedere che nove mesi dopo Gabriela e la figlia ventenne perderanno la vita uccise a fucilate dal soggetto ritenuto non pericoloso. È vero, quindi, che allo Stato le donne interessano solo morte".
 
Passiamo alla salute. Si intitola “I consultori raccontano 46 anni di IVG a Bologna” l’incontro che si terrà domani, 6 dicembre, alle 14.30 alla Casa di Quartiere Katia Bertasi all’interno del Festival La Violenza Illustrata della Casa delle Donne. Al centro il diritto all’aborto, il ruolo dei consultori e le sfide della legge 194, sempre più sotto attacco. Le parole dell’ostetrica Stefania Guidomei. (AUDIO)
 
Ora il tema della casa. Rincarano gli affitti a Bologna: nei primi sei mesi dell'anno sono aumentati del 3%, con un dato annuale che supera il 5%. Nelle zone di pregio del capoluogo emiliano i canoni sono cresciuti di oltre il 4% su base semestrale e di quasi l'8% su base annuale. È uno dei dati che emerge dal terzo Osservatorio sul mercato immobiliare 2024 di Nomisma. I tempi medi di locazione sono stabili e minimi, "segnale ulteriore - secondo gli analisti - di un mercato notevolmente compresso che non riesce a generare nuova offerta di alloggi in affitto.
 
Il post-alluvione. Il Canale di Reno resterà in secca almeno fino a Natale per rimuovere i detriti dell'alluvione. E anche il termovalorizzatore del Frullo è in ansia, perché la mancanza d'acqua sta determinando una condizione d'emergenza per l'impianto. Che può resistere fino a fine anno. Oltre, "diventa complicato". A spiegarlo è Andrea Bolognesi, direttore del Consorzio dei Canali di Bologna, che questa mattina ha accompagnato i consiglieri comunali della commissione Territorio in una visita alla centrale idroelettrica del Cavaticcio e all'ex porto medievale della città. L'acqua del Canale di Reno, spiega Bolognesi, serve al raffreddamento del Frullo, a cui arriva grazie a un impianto di sollevamento in via del Gomito gestito dalla Bonifica Renana. A quello stesso impianto possono arrivare anche una parte delle acque del depuratore della città oppure quelle pompate dal Canale emiliano-romagnolo. Queste due alternative vengono utilizzate quando normalmente il Canale di Reno viene messo in secca per due settimane a fine ottobre per la manutenzione ordinaria. I danni causati dall'alluvione però stanno allungando i tempi, dal momento che in zona Certosa si stanno rimuovendo oltre 3.000 tonnellate di fango e detriti che si sono accumulati dopo il 19 ottobre. Nel frattempo, però, si è aggiunto un altro problema: la Bonifica Renana sta realizzando alcuni lavori in proprio, già preventivati e finanziati con fondi Pnrr, di conseguenza non rinviabili, che riguardano anche l'impianto di sollevamento di via del Gomito. Il quale è di fatto inutilizzabile. Il risultato è che il Frullo è senza acqua e da quasi due mesi la sta attingendo ad alcuni pozzi in loco. Ma anche questa risorsa, sottoposta a vincoli normativi, si sta esaurendo.

Restiamo in tema. Nonostante i dati inequivocabili sul consumo di suolo, la Regione Emilia-Romagna continua a difendere la legge regionale 24 del 2017, al centro delle polemiche in questi anni per le eccessive deroghe al cemento che consentiva. Dopo che l’Ispra, nel nuovo rapporto nazionale riferito ai dati del 2023, ha assegnato la maglia nera del consumo di suolo in Italia all’Emilia-Romagna, viale Aldo Moro ha difeso la sua legge. Per la giunta uscente quel provvedimento «ha garantito il taglio definitivo di 21.100 ettari di consumo di suolo sui 26.666 previsti nei piani regolatori generali e nei piani strutturali comunali». Di questi, sottolinea ancora viale Aldo Moro, «ben 12.380 ettari riguardano aree potenzialmente interessate da alluvioni di media e alta pericolosità, mentre altri 1.132 ettari di previsioni insediative sono stati stralciati in zone soggette a rischio di dissesto idrogeologico».
 
Ora il lavoro. È scontro sul rinnovo del contratto integrativo alla Datalogic, colosso bolognese dei codici a barre. Ma non sono solo i 'no' dell'azienda alle richieste di Fiom e Uilm ad aver spinto le sigle dei metalmeccanici a dichiarare lo stato di agitazione. Preoccupa "la situazione aziendale caratterizzata da un costante calo di fatturato e commesse, con la conseguenza di un utilizzo perdurante di ammortizzatori sociali, e per le possibili ricadute sui livelli occupazionali", scrivono i sindacati, che chiedono un incontro con la proprietà nel quale venga presentato un piano industriale "credibile" per il rilancio di Datalogic-Datasensing. Il braccio di ferro, però, riguarda nello specifico l'integrativo, fermo dal 2018. "Le richieste economico-organizzative che le lavoratrici e i lavoratori hanno presentato e votato sono: un aumento di salario, la riduzione dell'orario di lavoro e stabilire delle regole condivise sul lavoro da remoto. L'azienda su tutti i tre macro-temi ha risposto che non intende aprire nessun confronto e prendersi nessun impegno", riferiscono Fiom e Uilm.
 
Ancora il lavoro. "Non firmate il rinnovo del contratto col Comune di Bologna". È l'appello rivolto alla Funzione pubblica Cgil dal sindacato di base Sgb. "Vi chiediamo di non firmare il contratto 2024 che il Comune di Bologna a distanza di un anno dall'annuncio pubblico del sindaco Lepore, si appresta a chiudere nei prossimi giorni e per il quale la Giunta ha addirittura stanziato 45.000 euro in meno rispetto a quello del 2023 ad invarianza di numero di dipendenti", argomenta il sindacato. La giunta Lepore, secondo il sindacato, avrebbe infatti "dovuto stanziare i tre milioni di euro necessari per allineare il fondo contrattuale integrativo al 17% d'inflazione reale. La stessa giunta Lepore ha previsto invece l'aumento dei biglietti dell'autobus di circa il 33%". Come Sgb "chiediamo da lungo tempo lo stanziamento di quei tre milioni di euro e tutti sappiamo che potevano essere reperiti nelle forme che più volte abbiamo indicato in contrattazione con i nostri Rsu. È mancata la volontà politica al pari del Governo Meloni. Per questi motivi, in onor di coerenza siamo a chiedervi di non firmare il contratto del Comune di Bologna e di unire le forze affinché si obblighi la Giunta a stanziare quei tre milioni che mancano all'appello per considerarlo dignitoso. Per una volta che sia riconsegnato ai lavoratori il maltolto", conclude Sgb.
 
Voltiamo pagina. Il Tecnopolo di Bologna continua a fare 'collezione' di supercalcolatori. Dopo il 'cervellone' del Centro meteo europeo e l'ormai famoso Leonardo, gestito dal Cineca, sotto le Due torri arriva l'ennesimo supercomputer. Questa volta, però, finalizzato soprattutto allo sviluppo industriale. Sarà il primo, infatti, rivolto a consorzi di partner privati. Il sistema sarà quindi "disegnato per l'industria, con gli opportuni standard di accesso, operatività e sicurezza". A spiegarlo è lo stesso Cineca, che gestirà anche questo 'cervellone' elettronico, all'interno questa volta del consorzio italiano 'Innovate'. Il supercalcolatore è stato assegnato all'Italia da EuroHpc, l'impresa comune europea dedicata appunto al supercalcolo e al calcolo quantistico. Il nuovo sistema, in particolare, "permetterà di accelerare l'adozione dell'intelligenza artificiale e più in generale di tecnologie di calcolo ad alte prestazioni per lo sviluppo industriale e tecnologico in Italia e in Europa".
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Autore Radio Città Fujiko
Organizzazione Radio Città Fujiko
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