Giorgio Vitari "Il Procuratore e l'Isotta Fraschini"
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Descrizione
Giorgio Vitari "Il Procuratore e l'Isotta Fraschini" Neos Edizioni www.neosedizioni.it Un omicidio, due testimoni oculari e un colpevole reo confesso. Torino 1995. In una bella mattinata di fine estate, nella...
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Neos Edizioni
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Un omicidio, due testimoni oculari e un colpevole reo confesso. Torino 1995.
In una bella mattinata di fine estate, nella signorile piazza Maria Teresa, viene assassinato Silvio Sacco, commerciante di oggetti artistici messicani in odor di usura. Due donne, sedute al tavolino di un caffè, hanno assistito all’aggressione e visto fuggire l’assassino; il sostituto procuratore Francesco Ròtari in meno di quarantotto ore riesce a far arrestare il colpevole e a ottenere una confessione. Un’indagine lampo, dove tutto sembrerebbe semplice e scontato. “Sembrerebbe”, non fosse per l’intervento dell’avvocato della difesa, la giovane Isotta Fraschini, capelli neri tagliati a caschetto, occhi blu, fisico longilineo e atletico, elegante, volitiva e spavalda come l’omonima autovettura storica. Sarà con lei che Ròtari condividerà il ruolo di protagonista in questa avventura letteraria, costruita attorno alla dialettica processuale che si genera tra l’esperto pubblico ministero e la giovane professionista, che si appresta al suo primo processo importante e che, seminando dubbi, riuscirà a smontare le prove dell’accusa (“Vedere problemi ovunque induce alla prudenza”). Accusa e difesa si scontreranno duramente, ma su una cosa sono d’accordo: il vero imputato di questa vicenda è il processo penale, strumento imperfetto dal quale non sempre emerge la verità.
Giorgio Vitari, torinese, nato nel 1948, si è laureato in Giurisprudenza dopo gli studi classici al temibile liceo “Cavour” di Torino. Assistente universitario, ha poi superato l’esame di Stato per svolgere la professione di avvocato; nel 1977 ha vinto il concorso ed è entrato in magistratura. In oltre quarant’anni, sempre nel ramo penale, ne ha viste tante e tante ne ha fatte: come pretore penale e sostituto procuratore a Torino e poi procuratore della Repubblica a Ivrea, Vercelli e Asti. Infine, ha lavorato come avvocato generale presso la procura generale di Torino. Sposato, una figlia, è in pensione dal 2018. Con Morrone editore ha pubblicato Il procuratore e la casa del pavone, 2021. Con Neos edizioni ha pubblicato il suo romanzo d’esordio, “Il vestito nuovo del procuratore”, 2019, ambientato a Torino all’inizio degli anni ’80, in parte ispirato alle vicende del cosiddetto ‘caso Zampini’ che precorse Tangentopoli, primo appuntamento con le indagini del procuratore Francesco Ròtari, cui sono seguiti “Il procuratore e la bella dormiente”, 2020, ambientato a Ivrea durante il carnevale, “Il procuratore e il diavolo di Lucedio”, 2022, che vede Ròtari indagare nel Vercellese, e “Il procuratore, la caccia e la preda”, 2023.
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