52 - L’importanza dell’ascesi

8 nov 2023 · 6 min. 16 sec.
52 - L’importanza dell’ascesi
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In questo podcast tratteremo un argomento di fondamentale importanza: l’ascesi. Oggi nella Chiesa vediamo una crisi profonda ed una delle cause, sebbene non primaria, è proprio la mancanza di una...

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In questo podcast tratteremo un argomento di fondamentale importanza: l’ascesi. Oggi nella Chiesa vediamo una crisi profonda ed una delle cause, sebbene non primaria, è proprio la mancanza di una lotta personale per l’esercizio della virtù. Infatti, a fianco di una positiva attività morale sta la necessità di una lotta intima, aspra. Poiché la lotta contro la sensibilità e gli altri disordini e debolezze è nella morale naturale una necessità essenziale, l’etica di tutti i pensatori e di tutti i popoli l’ha riconosciuta. Anche la trasfigurazione soprannaturale sostanziale dell’uomo non rende superflua l’abnegazione. Essa piuttosto eleva, anche in questo, lo spirito e il grado del precetto morale. La Mistica non è nemica, ma sorella dell’Ascesi. L’amor di Dio, anima della santità cristiana, è amore della sofferenza e del sacrificio. La croce, segno di redenzione, è anche distintivo dell’imitazione morale del Cristo. Questa connessione, che ha sempre caratterizzato il Cristianesimo genuino, si spiega nella maniera seguente:
  1. La vocazione soprannaturale come tale indirizza il pensiero e l’agire dell’uomo a un fine così grande e nobile, che di fronte ad esso tutto ciò che è terreno e umano appare, al più profondo sentimento, come privo di valore, e la rinunzia ai piaceri mondani appare come unica sapienza. E viceversa la vita di rinunzia al mondo diviene una silenziosa, ma valida predica del soprannaturale.
  2. Gli effetti del peccato originale continuano a rimanere dopo il battesimo e richiedono spesso lotte faticose e vigilanza incessante, tanto più dolorose, quanto più evidentemente sono in contrasto con la dignità di figli di Dio. Ciò deve conservare il cristiano in umiltà, nel costante sentimento della sua dipendenza dalla Grazia. Costituisce d’altra parte una espiazione al peccato di superbia dei progenitori e mantiene lontana la tentazione di orgoglio e di separazione da Dio.
  3. La natura morale dell’uomo ha bisogno soprattutto della lotta e dell’abnegazione per sviluppare pienamente le sue forze, approfondire la sua vita interiore, esperimentare vivamente il valore del bene e del bello nel contrasto col male e imparare a servire al valore supremo, al Bene divino nel sacrificio di sé.
La lotta faticosa tiene vigile la coscienza dell’uomo, che egli quaggiù non può sperare riposo e pienezza di gioia, anzi deve tendere lontano senza stanchezze, per trovare nell’aldilà la piena pace.Il richiamo a tutto ciò che s’è detto giustifica il principio: “la grazia non distrugge, ma suppone e perfeziona la natura”.Vediamo insieme le diverse parti di questo principio:
  1. La Grazia non distrugge la natura e non la compromette
Essa non sopprime la legge naturale. Tutte le conclusioni dell’etica naturale rimangono perfettamente valide nel regno della Grazia. Essa non sopprime le forze dell’uomo naturale. La Grazia di Dio non rende in nessuna maniera impotente l’anima dell’uomo, ma solo risana le sue tendenze ed abusi disordinati.
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Autore radioromalibera.org
Organizzazione radioromalibera.org
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