19: Col PNAF ci potrebbero stare 600 emittenti in DAB. Tuttavia…, con Marco Cavestro
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Continuiamo a parlare di DAB, argomento quanto mai caldo in questa fase di congiuntura tra la FM e le tecnologie digital. Lo facciamo oggi con Marco Cavestro, tra i maggiori...
mostra di piùMarco Cavestro: di analogico (nella radio) è rimasto ben poco: ormai è multi-piattaforma.
Certamente la banda FM non resterà analogica a vita, anche se oggi spegnerla, come si dice in giro, non ha molto senso. Parlare di switch off crea solo equivoci.
Con la fine del refarming tv si libera tutta la banda terza: otto canali televisivi che corrispondono a 32 blocchi DAB, cioè oltre 600 emittenti. Ma solo potenzialmente perché poi bisogna coordinarsi con i confinanti e che una un bacino non interferisca l’altro.
Piano FM: sarà un bagno di sangue. Le frequenze assegnate all’Italia non sono nemmeno tutte quelle utilizzate dalla Rai. Il Ministero non ha mai aggiornato il piano del ‘84. Ma potrebbe farlo ora. Ci sono nazioni che continuano a inserire frequenze. La Confederazione elvetica, per esempio, ne aveva pochissime una volta. Poi man mano le ha integrate, sono nate le emittenti private ed hanno iniziato a lamentarsi delle interferenze italiane. Preesistenti da anni.
Quindici anni fa c’erano le premesse per mux locali e copertura ottima ed omogenea. Invece le associazioni hanno insistito per ricalcare il modello FM. E si sono tirate la zappa sui piedi.
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